NATALIA KHOLODENKO RELATRICE AL CONVEGNO “I SUD DEL MONDO” PER PROMUOVERE LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA

Natalia Kholodenko sarà una delle relatrici al convegno “SUD DEL MONDO: RICOSTRUIRE FIDUCIA, RICOSTRUIRE PAESI” su iniziativa della giornalista e attivista sociale Claudia Conte, portavoce di Domus Europa per la ricostruzione dell’Ucraina.

Natalia Kholodenko esporrà i problemi delle mamme in fuga dalla guerra Russo/Ucraina e ritirerà il riconoscimento “Eccellenze Sud del Mondo” Martedì 16 Dicembre presso la Camera dei Deputati.

La Kholodenko è la fondatrice del programma “Maratona Psicologica Ucraina 2025” a sostegno delle madri in fuga dalla guerra e in occasione del Convegno in oggetto ci metterà al corrente della “Mission” del programma da lei creato.

Molti sono i problemi relativi al trauma psicologico di queste madri che, completamente abbandonate a se stesse, si trovano ad affrontare difficoltà sia economiche che psicologiche.

Spesso queste donne non riescono a sopportare questo grande stress e difficilmente sono capaci di far convivere il dovere di madre con quello di “donna”. Vanno aiutate e supportate ad ogni livello con un percorso che la Kholodenko ha studiato appositamente per loro, essendo lei Ucraina e quindi a conoscenza della cultura di questo paese.

Natalia Kholodenko è una psicologa, speaker motivazionale ed ex conduttrice televisiva ucraina, la cui vita, e il cui lavoro, sono stati cambiati per sempre all’alba del 24 febbraio 2022. Quando le prime esplosioni hanno scosso Kiev, Natalia ha radunato i suoi due figli, ha lasciato il suo appartamento per l’ultima volta e si è unita alla colonna di auto lunga chilometri in fuga verso il confine occidentale dell’Ucraina. Il viaggio, segnato dalla costante paura dei bombardamenti e dall’impotenza di leggere richieste di aiuto che non poteva ancora fornire, ha trasformato l’Oprah Winfrey dell’Ucraina in una rifugiata da un giorno all’altro.

Oggi, Natalia incanala questa esperienza in iniziative di salute mentale su larga scala per gli ucraini sfollati. Ha fondato la Maratona Psicologica Ucraina 2025 , un programma gratuito a livello nazionale che fornisce a donne e madri strumenti basati sull’evidenza per ricostruire stabilità, reddito e autostima, affinché i loro figli possano prosperare. Oltre il 60% del suo lavoro è pro bono, a dimostrazione della sua convinzione che la protezione dei bambini inizi con l’empowerment degli adulti che si prendono cura di loro.

Lo stile terapeutico di Natalia fonde rigore clinico ed espressione creativa, incoraggiando i clienti a sfruttare la “giusta rabbia” come carburante per uno scopo, a cantare o abbozzare le proprie emozioni e a trovare una connessione quotidiana anche nel più breve scambio di battute al bar. Il suo messaggio ha raggiunto un pubblico globale attraverso collaborazioni con le leggende della musica quali Gloria Gaynor e Kathy Sledge, progetti che definisce come “raggi d’amore” che collegano le comunità americana e ucraina.

Che parli alla CNN, conduca un workshop sul recupero dai traumi o stia scrivendo la bozza del suo prossimo libro di memorie, Natalia incarna la sua convinzione fondamentale: lo scopo è più forte del trauma. Invita ogni sopravvissuto – a guerra, violenza o perdita personale – a usare il dolore non come un traguardo, ma come materia prima per la trasformazione.

Valentina Castellani-Quinn nominata Direttore Artistico di MATIFF, Matera International Film Festival  “A Drop of Hope” per promuovere il dialogo globale attraverso il cinema

Matera, Italia — In un passo significativo verso il superamento delle barriere culturali e la promozione della pace attraverso il linguaggio universale del cinema, Valentina Castellani-Quinn è stata nominata Direttore Artistico e nuova Presidente del Programma Internazionale del MATIFF, il Matera International Film Festival, fondato sei anni fa da Leonardo Fuina.

La sua iniziativa inaugurale, intitolata “A Drop of Hope” (Una Goccia di Speranza), ha l’obiettivo di ispirare il dialogo tra nazioni, comunità e religioni attraverso un cinema significativo e capace di far riflettere.

Il programma è stato presentato nello straordinario scenario di Matera, sito patrimonio mondiale dell’UNESCO e già Capitale Europea della Cultura. Con i suoi antichi muri di pietra e millenni di storia, Matera si erge a simbolo duraturo di resilienza, diversità e capacità di trasformazione, rappresentando così il contesto ideale per questa nuova iniziativa culturale.

A Drop of Hope non è semplicemente un programma cinematografico: è un movimento culturale. Ispirato dal lavoro toccante di The Parents Circle, un’organizzazione dal basso composta da famiglie israeliane e palestinesi che hanno perso i propri cari nel conflitto e che ora collaborano per la pace, la visione di Castellani-Quinn, insieme a Fuina e lo splendido Team, è quella di utilizzare il cinema come ponte e non come campo di battaglia. Secondo lei, il cinema – più di ogni altro mezzo – ha il potere unico di superare le divisioni e invitare il pubblico a partecipare a conversazioni significative.

“Il cinema oggi è una delle piattaforme più potenti per trasmettere idee — attraverso immagini e dialoghi, supera i confini e parla direttamente all’anima,” ha dichiarato Castellani-Quinn durante la presentazione del programma.

Il suo impegno si rivolge in particolare ai giovani, ma si estende a tutte le generazioni, incoraggiando gli spettatori a non assorbire passivamente i contenuti spesso veicolati dagli algoritmi dei social media, ma a riflettere, interrogarsi e partecipare attivamente. I film selezionati per A Drop of Hope mirano a stimolare empatia, consapevolezza e, in ultima analisi, azioni pacifiche.

L’edizione di quest’anno del MATIFF ha presentato 100 film internazionali, tra cui diverse anteprime europee. Tra i titoli più attesi spiccano Eleonor the Great, l’attesissimo debutto alla regia di Scarlett Johansson, e I Bambini di Gaza, un documentario commovente diretto da Loris Lai e prodotto dal leggendario Tarak Ben Ammar. Quest’ultimo, dopo aver debuttato negli Stati Uniti al Santa Barbara Film Festival, ha vinto il prestigioso premio come Miglior Film al MATIFF — una testimonianza della sua onestà narrativa e della sua profondità emotiva.

Inoltre il MATIFF ha presentato la prima mondiale del capolavoro restaurato a colori de ” Il Vangelo Secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini.

Con Castellani-Quinn alla guida del programma internazionale, il MATIFF non celebra solo l’eccellenza cinematografica, ma si afferma anche come una forza culturale positiva — un festival in cui il racconto diventa uno strumento di unione, non di divisione.

In un mondo sempre più polarizzato, iniziative come A Drop of Hope ci ricordano che la pace non nasce nelle aule della politica, ma nei cuori delle persone — e spesso, inizia proprio con una storia.

Catwalk Milan: quando la moda sfila per la solidarietà

Chi l’ha detto che la moda è solo individualismo, esaltazione dell’ego o lusso fine a sé stesso? Oltre che sinonimo di sfarzo, può essere anche veicolo di solidarietà. Lo ha dimostrato, lo scorso settembre, la quinta edizione di Catwalk Milan, kermesse che ha visto protagonisti alcuni tra i più celebri fashion designer italiani e internazionali.

Organizzato con il patrocinio di AssoModa e Federmoda, l’evento si è svolto nella suggestiva cornice della Sala Duomo dell’Excelsior Hotel Gallia e ha rinnovato il proprio impegno solidale a sostegno dell’Associazione Emergenza Sorrisi ETS, che da oltre quindici anni realizza missioni chirurgiche umanitarie per bambini affetti da malformazioni cranio-facciali, ustioni e traumi in contesti di emergenza.

Glamour e filantropia

Glamour e filantropia si sono così incontrati su un’unica passerella, dove hanno sfilato le creazioni di stilisti come Jamal Taslaq, interprete del magnetismo sartoriale del Medio Oriente; Alviero Martini, con il suo stile dall’allure retrò e sofisticata; Antonella Bravi, promotrice di classe e femminilità; e Fabio Porliod, noto per la capacità di coniugare semplicità e raffinatezza.

A chiudere la serata, Otto & Mezzo Cashmere, ambasciatore del Made in Italy che, con le sue creazioni in pregiato cashmere, si conferma baluardo di qualità e buongusto tipicamente nostrani.

Fondato nel 2008 da Giovanna Arnoldi, il brand ha costruito la propria brand reputation su valori come maestria e pregevolezza, affermandosi oggi tra i marchi preferiti sia dai compratori italiani sia da quelli internazionali.

Lusso e sostenibilità

Ogni capo firmato Otto & Mezzo è realizzato artigianalmente in Italia con filati scozzesi e lana proveniente da capre allevate in Mongolia secondo pratiche sostenibili.

L’evento, ideato da Gianluigi Resta e condotto da Tania La Gatta, si è concluso con un esclusivo after party al The Plein Club, che ha visto la partecipazione di illustri personalità del mondo dell’imprenditoria e dello spettacolo. Ad animare la serata, il sound di DJ Mauwi.

L’appuntamento è già fissato per il prossimo anno, con la promessa di una nuova edizione all’insegna di eleganza, creatività e solidarietà.

SILVANA GAVOSTO

ELVIS AARON PRESLEY JR: L’ALTRO FIGLIO DI ELVIS PRESLEY ATTACCA IL MERCATO DELLO SHOW BUSINESS

Prima c’era solo Lisa Marie ma l’esame del dna ha confermato che Aaron è il figlio naturale del re del rock. “L’anima di Elvis è ancora presente su questa terra”, si potrebbe dire tranquillamente così ascoltando Elvis Aaron Presley Jr, il figlio naturale del “Re del Rock”, infatti, per tutti quelli che hanno amato il “mito” e i fans nostalgici che ancora ascoltano i suoi dischi e vanno ai raduni e festeggiano ancora il suo compleanno, come il giorno della sua prematura morte, adesso possono dire che il “Re” è tornato, ed ha l’aspetto del suo figlio naturale.

La somiglianza c’è, ma Elvis Aaron Presley Jr. regala emozioni ancora più forti, perché oltra alla somiglianza e alla voce, Aaron si presenta in concerto con l’abito di scena che il padre utilizzò durante l’ultimo concerto a Indianapolis. Guida le macchine originali del padre e gestisce un museo tutto suo con gli oggetti personali di Elvis, il “Presley Museum” che è una delle più grandi collezioni private di cimeli di Elvis al di fuori di Graceland e ha un valore di oltre sei milioni di dollari.

Molti organizzatori dei suoi concerti utilizzano il museo come preludio a un suo show, consentendo ai visitatori di vedere i cimeli di Elvis nella loro sede per diversi giorni, una settimana o più prima del concerto. La collezione comprende: veicoli, motociclette, costumi, gioielli, oggetti di scena cinematografici e altri memorabilia eccitanti. La sezione “Amici” del museo contiene veicoli, costumi e altri cimeli di personaggi famosi come Roy Orbison, Liberace, Marilyn Monroe, Michael Jackson, Farrah Fawcett, Muhammad Ali, Barbara Mandrell, Linda Thompson e Skeeter Davis.

Aaron ha ricevuto legalmente il suo nome dalla Corte Federale degli Stati Uniti dopo che, la stessa Corte aveva acquisito una serie di documenti tra cui il testamento del cantante, l’esame del Dna e alcune testimonianze giurate. Naturalmente nei suoi concerti canta le canzoni del padre, successi immortali che non tramonteranno mai, con le stesse movenze e la voce che è tremendamente somigliante.

In Italia lo vedremo presto, perché contrariamente alle limitazioni che da sempre il manager del padre aveva imposto al cantante, lui invece vuole uscire dagli Stati Uniti.

Elvis ha venduto milioni di dischi in tutto il mondo e si è esibito in centinaia di concerti negli Stati Uniti e alcuni in Canada, ma non si è esibito neanche una sola volta al di fuori del Nord America.

Il motivo di questo è da ricercarsi nelle scelte del suo manager, il Colonnello Tom Parker, che aveva controllo sul programma di Elvis e la ragione per cui non pianificò mai date del tour internazionali era che risiedeva negli Stati Uniti illegalmente e aveva timore di lasciare il paese, per la paura di non poter poi tornare indietro.

Appello per il teatro Quirinetta: Un teatro frenato da ostacoli burocratici surreali Roma, ottobre 2025. Sette anni.

Tanto è passato dall’ultimo concerto dei Måneskin, che nel 2018 ha segnato la chiusura del Teatro Quirinetta. Oggi, mentre le stagioni teatrali italiane ripartono con slancio, uno degli spazi culturali più iconici della Capitale, a pochi passi da Fontana di Trevi, rimane ancora chiuso, nonostante gli eventi già programmati e pronti a prendere vita.

 Salta la mostra “La grande Luce. Padre Pio tra Scienza e Fede” durante il Giubileo 2025, che avrebbe dovuto inaugurare il teatro, e che solo adesso, ma in forma ridotta, trova altro spazio su Roma; saltano tutte le attività della compagnia Fattore K costretta a migrare in altri teatri di Roma. Non ultimo, “Aspettando Godot” al teatro Antigone questo fine settimana.

Dal 2023 è in atto un progetto di rinascita concreto e strutturato per porre fine a questa paralisi e restituire il Quirinetta alla città e al mondo. Tuttavia, oggi come allora (2019), un’infiltrazione d’acqua proveniente dai piani superiori – di proprietà di terzi – continua ad impedirne la riapertura.  Il danno non viene riparato dalle proprietà coinvolte, le stesse non autorizzano il conduttore a procedere con la riparazione, la compagnia assicurativa non paga e il teatro resta chiuso… Uno degli spazi culturali più iconici della capitale rimane ostaggio di un paradosso burocratico che può accadere solo in Italia.

A guidare questa coraggiosa iniziativa è Maverick Lo Bianco, attore e regista trentenne, fondatore di Never. Rientrato in Italia dopo un’esperienza internazionale, Maverick ha scelto di investire competenze e visione in un piano di rilancio del Quirinetta, concreto e sostenibile. Maverick porta nel progetto anche la visione internazionale di “Mediterraneo”, un’iniziativa artistica che unisce partner da Regno Unito, Canada, India e Arabia Saudita, fondata sui valori di sostenibilità, dialogo interculturale e innovazione.  La visione di Maverick per il Quirinetta – realizzata in collaborazione con Fattore K – è chiara e ambiziosa: il teatro Quirinetta quale “Casa degli Artisti”, uno spazio in cui arte e cultura possano rifiorire libere da barriere e logiche commerciali soffocanti. Questo teatro rappresenta un ecosistema vivente della cultura italiana, un luogo dove la stratificazione storica si intreccia con l’innovazione contemporanea. Tra queste mura Ernest Hemingway trovò ispirazione durante i suoi soggiorni romani. 

“Il silenzio del Quirinetta è una ferita per Roma e per la cultura italiana, è il simbolo di un patrimonio culturale immenso frenato da ostacoli surreali” – dichiara Maverick Lo Bianco. “Lasciateci la possibilità di riaprire il teatro. Insieme a tutti gli artisti coinvolti possiamo garantire che il sipario del Quirinetta continui ad alzarsi, illuminando il futuro culturale italiano.” Oggi Maverick Lo Bianco e Fattore K, nonostante i canoni pagati e gli sforzi economici fatti da due anni per riaprirlo, rischiano di perdere il teatro, così come è stato per lo IALS e per altri teatri (oltre 500 i teatri chiusi in Italia!). 

Su questo palco, talenti come i Måneskin e Ultimo hanno mosso i loro primi passi. Artisti che vengono oggi chiamati da Maverick a supportare questa rinascita culturale. Tanti gli artisti, atleti, creativi, celebrities internazionali, figure della cultura da tutto il mondo già uniti da questa urgenza comune: riaprire il teatro Quirinetta! Perché l’eredità culturale non è solo ciò che si crea, ma anche ciò che si difende.

Festa Cinema Roma 2025, i look sul red carpet di apertura, da Luisa Ranieri a Cortellesi

I riflettori si accendono all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone in occasione della serata inaugurale della kermesse cinematografica della Capitale che quest’anno celebra venti anni dalla prima edizione. Per la prima serata, tanti abiti neri lunghi per le donne e completi scuri per gli uomini. Dominano velluto, raso e seta. Agnelli e Ranieri spiccano tra i meglio vestiti sotto la pioggia romana

Ema Stokholma è la prima a sfilare sul red carpet della Festa del Cinema di Roma 2025, kermesse che si apre mercoledì 15 ottobre e che proseguirà fino a sabato 26. La speaker radiofonica, anche attrice, italo-francese è la conduttrice della serata di apertura della 20esima edizione della manifestazione. Per l’occasione, abito damascato giallo ocra abbellito da una pioggia di monete scintillanti e scarpe in pelle metallizzata dorate. Voto: 7.5

La prima serata è l’occasione per conoscere i membri della giuria del Concorso Progressive Cinema, la sezione competitiva della Festa. L’attrice francese Nadia Tereszkiewicz arriva in nero, col dress corto con la gonna ampia, un modello che le scopre la schiena in maniera raffinata. Voto: 6.5

A fine novembre il grande cinema internazionale di sposta a Torino e a Roma, per l’apertura, c’è Giulio Base che dallo scorso anno presiede il Torino Film Festival. Per lui, abito sartoriale scuro con la giacca col collo a scialle e cravatta stretta in tinta. Voto: 6.5

Roberto Bolle, nella lista degli invitati vip della prima serata della Festa del Cinema edizione 2025, sfoggia il mix nero e marrone cioccolato. L’Étoile, che è fedele alloo stile sartoriale di Dolce&Gabbana, sceglie la giacca di velluto su cui è appuntata una foglia dorata e la camicia in raso. Voto: 6,5

Nero e marrone anche per Luisa Ranieri che sfrutta un accostamento serale di tendenza. Il suo look è sofisticato. Il pezzo forte è la midi con la rouche, dello stesso colore delle décolleté scamosciate. Gloria Ripamonti, stylist dell’attrice ha aggiunto al tutto la luce dei preziosi di Bulgari. Voto: 8

Paola Cortellesi, che presiede quest’anno la giuria del Concorso Progressive Cinema arriva con l’abito lungo, un modello col fondo ampio caratterizzato da un design a giacca con scollatura a vestaglia (di raso, a contrasto) e doppia abbottonatura (finta). I capelli sono raccolti. La frangia è spettinata. Voto: 6,5

Sono coordinati in total black Cristina Marino e Luca Argentero: lei con l’abito fluido senza spalline di velluto, lui con il completo con camicia e cravatta in tinta. Spiccano le labbra scarlatte dell’attrice. Voto: 8 (di coppia) 

Benetton dedica una capsule speciale al finale di ‘Stranger Things’

Il countdown è ormai partito. La stagione conclusiva della serie cult ‘Stranger Things’ arriverà su Netflix in tre parti. I primi quattro episodi saranno disponibili dal 27 novembre, il 26 dicembre ne arriveranno altri tre mentre il 1° gennaio sarà la volta del finale. Per celebrare la quinta stagione di ‘Stranger Things’ United Colors of Benetton lancia una collezione ispirata alla serie e indossata dai suoi protagonisti.

Sviluppata in stretta collaborazione con la costume designer di ‘Stranger Things’, Amy Parris, la collezione attinge direttamente dallo stile distintivo della serie e dall’heritage anni ’80 di Benetton. La capsule comprende una selezione di capi d’archivio reinterpretati, già apparsi nella serie o creati in continuità con gli outfit originali.

“Il legame tra Benetton e Stranger Things è nato quasi per caso, in un mercatino vintage di Los Angeles dove cercavo autentici pezzi anni ’80 per la quarta stagione e dove mi sono imbattuta più volte in capi originali United Colors of Benetton di quel periodo – racconta Parris in una nota -. Tra questi, una felpa con il logo e le classiche righe orizzontali, scelta per uno dei personaggi e che ha segnato il primo vero incontro tra il brand e ‘Stranger Things’. Da quell’intuizione è nata poi la collaborazione con Benetton per creare i costumi di alcuni protagonisti della quinta stagione, dando vita a un progetto che unisce il patrimonio storico del brand con l’estetica della serie”.

Alla fine del 2023, Parris ha esplorato gli archivi storici del marchio trevigiano soffermandosi in particolare sulla maglieria, fiore all’occhiello di United Colors of Benetton. Una selezione di capi autentici degli anni ’80 ha ispirato la Limited edition. Alcuni di questi pezzi d’archivio diventeranno gli outfit di personaggi chiave della quinta stagione. La capsule includerà proposte donna, uomo e bambino (6–12 anni), oltre ad alcuni look Undercolors of Benetton.

La collezione sarà disponibile dal 30 ottobre nei negozi Benetton e online su www.benetton.com e sarà seguita da un secondo drop, previsto per il 27 febbraio 2026, che arricchirà ulteriormente la collezione junior. I capi si distinguono per gli elementi che si integrano perfettamente con l’estetica rétro e il linguaggio visivo fortemente riconoscibile della serie. Il progetto prevede la reinterpretazione del logo Benetton che, attraverso grafiche ispirate al Sottosopra, diventa Stranger Colors of Benetton. L’iniziativa sarà arricchita da una collaborazione con Puig, che creerà una fragranza esclusiva ispirata alla serie.

LEONARDO MARIA DEL VECCHIO ACCENDE L’ESTATE SARDA

Inaugurato il Twiga Porto Cervo, il nuovo tempio del lusso e della nightlife

PORTO CERVO – Il 17 luglio 2025 segna una nuova pagina nella storia della Costa

Smeralda: Leonardo Maria Del Vecchio, imprenditore e fondatore di LMDV Capital, ha

inaugurato ufficialmente il Twiga Porto Cervo, un ambizioso progetto di ospitalità e

intrattenimento di alto profilo che prende il posto dello storico Billionaire di Flavio

Briatore. Un debutto che non è passato inosservato, capace di attrarre personalità del

jet-set nazionale e internazionale, e che si candida a diventare la nuova icona dell’estate

italiana.

Chi c’è dietro il progetto?

Leonardo Maria Del Vecchio, 30 anni, presidente di Ray-Ban e figura emergente del

capitalismo italiano, è il motore del rilancio del Twiga in Costa Smeralda. Con LMDV

Capital — holding privata da un miliardo di euro di asset — Del Vecchio punta a valorizzare l’eccellenza del Made in Italy con un approccio industriale e non speculativo,

come lui stesso ha dichiarato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Cosa offre il Twiga Porto Cervo?

Il nuovo Twiga è molto più di un semplice locale notturno: è un ecosistema di

esperienze distribuite su più livelli, pensato per un pubblico esigente, cosmopolita e

raffinato. Il format “dinner to club” domina la scena, con ambienti che fondono design

contemporaneo e materiali locali — dalla pietra di Orosei al legno scuro — in un

dialogo armonico tra natura e tecnologia.

Il concept architettonico è firmato da Stefano Belingardi Clusoni, già autore di spazi

iconici nel panorama dell’hospitality italiana.

Due i fulcri dell’offerta:

• Casa Fiori Chiari Porto Cervo, bistrot mediterraneo con spettacoli dal vivo e dj

set soft.

• Vesta Porto Cervo, ristorante fine dining curato dallo chef Giorgio Bresciani, con una terrazza panoramica sulla baia e una cucina che reinventa la tradizione.

Dalla mezzanotte, la location si trasforma in club, con performance musicali di artisti

internazionali e un’atmosfera eclettica che richiama le notti indimenticabili di Ibiza, ma

con l’eleganza tipica del brand Twiga.

Dove si trova e perché proprio qui?

Il Twiga Porto Cervo sorge nel cuore pulsante della Costa Smeralda, dove un tempo

dominava il Billionaire. L’operazione non è solo una sostituzione, ma un vero cambio di

paradigma. Del Vecchio ha scelto la Sardegna come simbolo di un’Italia che sa offrire

esclusività, tradizione e visione imprenditoriale.

Non a caso, il suo gruppo ha già puntato su altre realtà del territorio, creando sinergie tra hospitality, entertainment e immobiliare di pregio.

Quando e perché è rilevante ora?

L’inaugurazione arriva in un momento chiave per la Costa Smeralda, che cerca un nuovo

punto di riferimento dopo il tramonto del modello Billionaire. Twiga rappresenta il passo

successivo: più esperienziale, meno ostentato, ma ugualmente esclusivo.

Del Vecchio, in pochi anni, ha portato la divisione hospitality di LMDV da 20 a 70 milioni

di fatturato e oltre mille dipendenti. Numeri che confermano la solidità e la visione di lungo periodo dell’imprenditore.

Un investimento strategico per il futuro del lifestyle italiano

L’apertura del Twiga Porto Cervo non è un caso isolato: rientra in una visione ampia che

abbraccia cinema (Leone Film Group), wellness (Acqua Fiuggi), tecnologia green (Esa

Nanotech) e ospitalità di lusso.

Come spiega Del Vecchio, “quando investiamo in un brand forte, lo facciamo per

costruire valore, non per capitalizzare nel breve periodo. Twiga è un esempio perfetto di crescita pensata, non ereditata”.

L’alba di un nuovo impero del lifestyle

Con l’apertura del Twiga Porto Cervo, Leonardo Maria Del Vecchio non solo riscrive le

regole della nightlife in Sardegna, ma firma un nuovo capitolo del lusso italiano, in cui

bellezza, imprenditoria e visione si fondono per offrire un’esperienza unica.

Un segnale forte: la Costa Smeralda ha un nuovo protagonista. E porta il nome Del Vecchio.

Silvana Gavosto

LA CINA OSPITERA’ LE SELEZIONI DEL SANREMO MUSIC AWARDS DA AGOSTO A NOVEMBRE: APERTE LE ISCRIZIONI.

Da Agosto a Novembre, 20 tappe del Sanremo Music Awards al City Park di Hannan con 70.000 presenze giornaliere.

Il Sanremo Music Awards farà tappa in Cina, 20 selezioni in 4 mesi in una delle location più importanti della Cina: il City Park di Hannan.

Il City Park situato in Hannan ha realizzato un nuovo sito dedicato alla musica, con un palco importante che ospiterà le più grandi stelle della musica cinese e quella internazionale.

Nell’ambito della programmazione la Nicola Convertino Management ha stipulato un contratto con la proprietà per realizzare 20 selezioni del “Sanremo Music Awards” con i migliori Artisti cinesi insieme a quelli provenienti dall’Italia.

Una sorta di connubio artistico tra le due nazioni, uno scambio di culture, un osmosi artistica che durerà per 4 mesi, da Agosto a Novembre.

Gli Artisti italiani saranno scelti dalla prima finale italiana del prestigioso concorso che si terrà a Roma nel mese di Agosto.2025.

I partecipanti al concorso verranno da tutta l’Italia, selezionati precedentemente nelle selezioni che si sono tenute in giro per l’Italia, associati a quelli che verranno direttamente a Roma per partecipare a 3 giorni di qualificazioni. I migliori saranno scelti per partecipare al contest cinese, il tutto in onda su Prime Video/Dope+, Tik Tok (Douyin) e le più grandi piattaforme cinesi.

La Milano Fashion Week autunno inverno 2025 2026 si tiene dal 25 febbraio al 3 marzo. Scopriamo il calendario delle sfilate womenswear di febbraio, consultabile qui, e tutti gli eventi collaterali

Continuano le sfilate dedicate alla moda donna che porteranno nella “Milano da vivere” nuovo movimento e fervore. Dopo le collezioni maschili presentate a gennaio, il womenswear torna protagonista con 56 sfilate fisiche e 6 digitali, 65 presentazioni, 4 presentazioni su appuntamento e 23 eventi. Un totale di 153 appuntamenti di cui fanno parte i debutti delle direzioni creative di Lorenzo Serafini per Alberta Ferretti e David Koma per Blumarine.

La campagna di comunicazione che promuove la Milano Fashion Week autunno inverno 2025 2026 è stata scattata dal fotografo Nicolò Parsenziani con lo styling di Stephanie Kherlakian negli spazi del ristorante Cracco in Galleria Vittorio Emanuele II. I brand coinvolti sono quelli di Giuseppe Buccinnà, Cavia, Defaïence by Nicola Bacchilega, Dennj, Des Phemmes, Durazzi Milano, Florania, Giuseppe Di Morabito, Institution by Galib Gassanoff, Francesco Murano, Oh Carla!, Marco Rambaldi e Lorenzo Seghezzi.

Quali sono i brand che vedremo in passerella?

Si conferma la presenza dei marchi storici che hanno scritto la storia di Milano – con l’apertura della fashion week capeggiata dalla sfilata co-ed di Gucci, fino a Prada, Dolce & Gabbana, Versace e via dicendo – affiancati, in calendario, da brand più giovani come Giuseppe Di MorabitoMarco Rambaldi e Francesco Murano, supportato, quest’ultimo, dal Camera Moda Fashion Trust. Nel calendario digitale, invece, sarà possibile seguire in streaming lunedì 3 marzo, a partire dalle ore 10:00, Tokyo James, Maison Nencioni, Maxivive, Jacob Cohën, Saman Loira e ViaPiave33.

È anche una stagione di importanti anniversari: mercoledì 26 febbraio, Fendi celebra 100 anni di storia con una sfilata co-ed, mentre Dsquared2 e K-Way festeggiano rispettivamente 30 e 60 anni. E mentre Fiorucci torna ufficialmente in calendario con una sfilata che si terrà sabato 1 marzo, mancano all’appello Marni e Bottega Veneta, che ha scelto di mettere in scena una performance nei nuovi Headquarters. La giornata di domenica si apre, infine, con il supporto di Dolce & Gabbana alla designer cinese Susan Fang, e si chiude con la sfilata di Francesca Liberatore.

Dove vedere la Milano Fashion Week e come assistere dal vivo alle sfilate?

Da quando la moda si è fatta phygital, un connubio tra fisico e digitale, tutti abbiamo la possibilità di assistere in tempo reale ai capi che sfilano in passerella: basterà collegarsi ai social media o sui siti web dei brand che ci interessano (all’orario indicato sul calendario di CNMI e consultabile sotto) per accedere allo streaming in diretta dei fashion show. Per partecipare alle sfilate come ospiti, invece, è necessario un invito da parte del brand, solitamente riservato agli addetti ai lavori del settore.

Agli amanti dei dettagli sofisticati e a chi vuole vedere una collezione di moda dal vivo piacerà l’iniziativa di Giada: la collezione autunno inverno 2025 2026 del brand, infatti, verrà presentata presso la Biblioteca Braidense della Pinacoteca di Brera a Milano, luogo simbolo della cultura italiana e centro artistico rinomato in tutta Europa con una mostra che verrà svelata il 28 Febbraio 2025 attraverso un’esclusiva presentazione dedicata alla stampa, e successivamente sarà aperta al pubblico (gratuitamente) fino al 2 Marzo 2025.

Tutti gli eventi da non perdere

Il calendario è ricco di eventi imperdibili: martedì 25 febbrario apre la mostra “Io sono Leonor Fini” a Palazzo Reale, seguita dal party “La fête secrète” in celebrazione della Milano Fashion Week. Il giorno dopo si tiene “The WOMderful Inclusive Fashion Show by Benedetta De Luca”, un evento patrocinato da CNMI e realizzato da The Wom volto a promuovere l’inclusione nella moda attraverso una sfilata dedicata alla valorizzazione e alla celebrazione di tutte le unicità del mondo femminile. Il 27 febbraio si tiene il lancio della terza edizione del PREMIO MAESTRI D’ECCELLENZA, dedicato ai più talentuosi artigiani italiani e realizzato da Métiers d’Excellence LVMH, Confartigianato Imprese, CNMI e Thélios. Il venerdì, invece, Afro Fashion Association presenta “Communities at Work”, un evento dedicato a esplorare le sfide e le opportunità della rappresentazione delle persone BIPOC nell’industria creativa italiana. C’è anche la mostra patrocinata da CNMI “Anna Piaggi, Parole e Taffeta”, curata da Daniela Fedi ed organizzata dal gruppo MinervaHub, mentre in Triennale Milano si tiene la seconda edizione di Fashion Issues, un progetto del Dipartimento moda di Triennale, a cura di Vanessa Friedman, fashion director e chief fashion critic del The New York Times. Saranno previsti due incontri, lunedì 24 febbraio e domenica 2 marzo.

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